In alcune città italiane ci sono stati casi di denunce per chi ha imbrattato i muri della città. In Emilia Romagna, a Ravenna il comune ha denunciato questi vandali per il danneggiamento dei luoghi pubblici applicando dei provvedimenti. Si rischiano al massimo delle pene pecuniarie e successivamente la ripulitura dei muri, che spesso non viene effettuata. Ma c’è davvero differenza tra l’imbrattamento e ciò che viene definito street art? Se avviene, per esempio, come è accaduto a Bologna, che un ”artista” ha imbrattato con il proprio nome tutti i portici questo non si può definire come una forma d’arte? Ci sono poi altri artisti tipo Blue che decorano le città con dipinti che sono intelligenti, che fanno pensare, fanno riflettere perché lanciano messaggio significativo ed abbelliscono le città che sono buie , grigie ,senza colori. Capita di vedere zone squallide, abbellite da questi murales che denunciano il grigiore delle città.
Questa si può definire sicuramente una forma di arte, cosa che non si può dire per quel tipo di scritte che non sono spunto, per chi le osserva, di alcun tipo di riflessione e che non comunicano nessun messaggio. Spesso chi imbratta non solo danneggia palazzi e luoghi pubblici ma porta anche un danno economico ai comuni che devono poi ripulire i muri, quindi danneggia tutti i cittadini.
Nel video che segue la giornalista Marcella Cocchi, a partire dal caso locale dell’Emilia Romagna, lancia delle provocazioni in merito. E voi, cosa ne pensate?