Caro coronavirus …

Una ragazza di terza media, di una scuola di Firenze, ha scritto una lettera al “coronavirus” molto bella e intensa, dove ha chiamato “Angeli” tutti quegli “eroi” che in questa pandemia stanno lottando per salvare vite umane mettendo a rischio la propria. Ci uniamo anche noi per questo grazie di cuore ai medici, agli infermieri, al personale della Protezione Civile, e a tutti coloro che sono coinvolti in questa battaglia contro questo nemico “invisibile” (grazie a gariwo.net per la condivisione della notizia)

Caro, diciamo così, Coronavirus, o Covid-19 o Sars 2, come meglio preferisci essere chiamato. Forse hai tanti nomi perché discendi da una famiglia reale e allora mi rivolgerò a te con il dovuto distacco, diciamo almeno un metro! Tu non mi conosci, ma ti scrivo lo stesso, per chiederti alcune cose sperando di farti riflettere. Non so esattamente chi sei, cosa cerchi e cosa vuoi ma in questi giorni le cose nel mondo si sono aggravate per causa tua. Ho visto la TV, i tanti messaggi sulle chat di WhatsApp ed ho appreso quello che sta accadendo all’umanità da mesi: una escalation di esasperazione! A causa tua le scuole sono chiuse, molti negozi stanno chiudendo e molta gente rischia di perdere il lavoro. Tutto intorno è vuoto, c’è molto silenzio perché la gente è costretta a stare chiusa in casa. Per colpa tua hanno pure paura di farsi avvicinare da un mendicante che chiede l’elemosina alle persone ferme nelle lunghe file per fare la spesa. In poco tempo hai cancellato i sorrisi dei bambini che in questa bella stagione non possono uscire per le strade o giocare nei parchi. Ti diverte davvero tanto vedere negli occhi della gente la paura, guardarla che piange, che soffre? Che cosa ti diverte, in particolare? Non sai che ogni azione ha sempre una conseguenza e che quello che stai facendo ha conseguenze tragiche? Ora so chi sei, mi è già capitato di incontrare quelli come te, dei prepotenti che aggrediscono, ti offendono nella fragilità, minacciano la serenità e uccidono. Il tuo vero nome è Bullo! Con la tua violenza stai distruggendo la vita, certo tutti parlano di te, la tua popolarità sta crescendo ma quella che vedi non è ammirazione, è paura. Tu non mi hai cambiato la vita, io sono abituata a vivere in solitudine, isolata dal mondo intero a causa di quelli come te. Ho cambiato casa, scuola, insegnati, amici. Da molto tempo non vivo la mia fanciullezza con allegria. Siete così ignoranti e la vostra incapacità di amare il prossimo mi ha reso più forte. E in questa solitudine sai, ho cercato di capire, mi sono chiesta perché sei così crudele, così sadico verso le persone così fragili? Ma tu non lo sai perché per te è solo un gioco, un divertimento, una “figata”, uno spasso. Quello che fai, non si chiama “scherzo”, non è divertente. Immagina se lo facessero a te! Ah, già, a te non lo possono fare perché sei invisibile! Mi sembra di sentire le tue risate in sottofondo. Eppure, caro bullo, ti posso assicurare che nemmeno tu sei intoccabile, non sei immune perché, come le tue vittime, anche tu hai un punto debole, e presto qualcuno lo scoprirà così potrai capire cosa significa essere annientato. Nel frattempo, continua a leggere questa mia lettera per te, una lettera che non vuole dimostrarti che ti odio, ma che, semplicemente, non ti apprezzo perché tanta cattiveria non porta a niente. Molti altri hanno paura di te, molti si eviteranno per tanto tempo anche dopo di te ma sapremo ricominciare e ricostruire di nuovo una vita. Ti sei mai chiesto cosa la vittima prova quando ti incontra? Credo di no e, per questo, te lo dico io. Dove cammini avveleni il suolo, non puoi respirare, togli l’aria. E la gente soffre, scopre di essere fragile, piange, tante lacrime di familiari che si vedono portare via i propri cari che non potranno rivedere più, nemmeno per un ultimo saluto, una preghiera mentre nel silenzio quelle colonne di camion attraversano le strade vuote, di notte, e portano via le tante bare che i cimiteri non possono più ospitare. Ma non credere di aver vinto perché grazie a te impareremo ad amare di più la nostra vita, a rispettarla. Sei tu che non vali niente, sei inutile e sterile perché distruggi e basta. la violenza non ti porterà da nessuna parte. Forse sei troppo giovane per capire i danni che stai compiendo ma ti consiglio di smetterla di ferire ed uccidere ancora, rallenta, non essere così arrabbiato. Ma se vuoi continuare ad essere un “essere” spregevole sei libero di scegliere però sappi che ci sarà sempre qualcuno più forte di te che ti fermerà. Fra tutti questi “Angeli” che ci soccorrono, ci sarà chi ci renderà giustizia. Per adesso prego per tutti, compreso te!

Elisa Patti (14anni, Firenze)