Chernobyl, una miniserie TV che merita di essere vista

Elia Loro, studente di 3CT ci segnala la miniserie Chernobyl ispirata alla catastrofe nucleare del 26 aprile 1986, con protagonisti Jared Harris, Stellan Skarsgard ed Emily Watson. Le cinque puntate sono andate in onda in Italia nel 2019: Elia nel suo commento ci offre delle valide ragioni per vederle, tutte.

Chernobyl è una serie abbastanza recente, uscita in Italia il 3 Giugno 2019 ed è tratta dalle cassette registrate dal chimico Valerij Alekseevič Legasov, il principale chimico che indagò sul disastro nucleare,dove narra i fatti che l’unione sovietica non voleva far trapelare su cosa fosse successo veramente nel 1986,l’anno in cui cambiò l’intera umanità.
“E’ la notte del 26 Aprile 1986, il turno di notte del quarto reattore della centrale nucleare di Chernobyl sta eseguendo un test sulla sicurezza a cui non erano preparati. Avviene il peggio. Il reattore esplode.
Subito vengono allertate le squadre dei pompieri di tutta la regione, bisogna domare al più presto l’incendio. Ma nessuno sa che la cosa più importante da fare in realtà sarebbe quella di allontanarsi il più possibile da quella zona. Esatto, allontanarsi il più possibile, perché non si tratta di un semplice incendio,o di una semplice esplosione (per quanto essa possa definirsi semplice) ma si tratta della distruzione dell’intero cuore del reattore, il nocciolo contenente Cesio137, Iodio131, Uranio 235, Xenon e molti altri materiali molto radioattivi. Nessuno è a conoscenza della gravità della situazione, nessuno tranne il vice-capoingegnere che quella notte controllava l’andamento del test, ma non volle dire niente a nessuno perché non voleva creare più panico del necessario e per altri motivi che riprenderò più avanti.
Ben presto anche gli altri operai che lavoravano quella notte si accorsero del danno irreparabile che era avvenuto, ma nessuno osava contraddire gli ordini del vice-capoingegnere che si comportava come se fosse un nonnulla. Così i pompieri vengono mandati dentro all’edificio per spegnere l’incendio e in pochi minuti morirono tutti, o subito o pochi giorni dopo. C’era una concentrazione di oltre 10.000 rontgen,che equivalgono a un migliaio di volte in più delle bombe che sono state sganciate ad Hiroshima e Nagasaki. La mattina seguente il chimico Legasov viene mandato ad investigare insieme al vicepresidente del consiglio dei ministri Boris Shcherbina sull’accaduto, e quella che trovano sembra una vera e propria zona di guerra, chiusa dall’esercito. Intanto le radiazioni arrivano fino alla vicina città di Prypiat, e sono già a 300 rontgen. La città viene evacuata solo 2 giorni dopo il disastro. In quei giorni si sono disperse nell’atmosfera 7 tonnellate di radiazioni letali con un decadimento radioattivo di centinaia, alcune migliaia di anni
”.

Questo è un piccolo riassunto di cosa accade nella prima puntata. Una delle cose principali di questa serie che mi ha colpito è la mole di errori umani commessi: dal far fare un test ad una squadra di persone che non ha mai sentito parlare di suddetto test, e che per farlo ha solo una lista di istruzioni delle quali alcune depennate, al non riconoscere la gravità della situazione soltanto per una promozione (è a questo che puntava principalmente l’ingegnere capo Anatolij Dyatlov quella notte, uno dei massimi responsabili del disastro) oppure il fatto di non evacuare immediatamente tutte le zone circostanti nonostante si sapesse
l’incredibile dose di radiazioni che c’era nell’aria. Ma la cosa che più mi ha attratto e soprattutto alterato è il fatto di come in qualsiasi occasione l’URSS, in special modo il corpo del KGB (il comitato per la sicurezza dello stato) abbia insabbiato e nascosto qualsiasi notizia, soffocando la verità. L’hanno fatto soprattutto perché non volevano che la nazione si umiliasse ulteriormente di fronte alle altre nazioni, in particolar modo di fronte agli Stati Uniti. Ergo, non posso che apprezzare il personaggio di Legasov che ha deciso di dire tutta la verità quando è stato chiamato al processo di Prypiat come testimone in quanto esperto, e come abbia deciso poi di dare la sua stessa vita non solo per la scienza, ma anche per tutti noi, dato che dopo il suo suicidio e la scoperta delle sue cassette molti scienziati che erano all’oscuro di tutto si schierarono dalla sua parte per disabilitare gli altri 16 reattori nucleari in unione sovietica ancora attivi. Una cosa abbastanza impressionante sono anche alcuni dati, come il fatto che l’unione sovietica, un anno dopo l’avvenimento, avesse dichiarato solo 31 vittime per il disastro di Chernobyl, quando in realtà se ne contano quasi 98 mila, oppure il fatto che la nube radioattiva abbia fatto ben 3 volte il giro del mondo disperdendo molte sostanze tossiche, o ancora la vicenda che molti operai siano stati mandati a spalare i detriti sul tetto del reattore per pochi secondi con radiazioni che arrivavano fino a 12.000 rontgen: un istante di troppo e sarebbero morti per le radiazioni. Non si possono esprimere a parole le emozioni che si provano a
guardare una serie simile, soprattutto sapendo che sono avvenimenti veramente esistiti meno di 40 anni fa. Tuttavia si può dire che da questo disastro l’uomo ha imparato la lezione, nonostante qualche volta sgarri
ancora, come è successo per la centrale nucleare di Fukushima nel 2011, ma bisogna essere fiduciosi dell’umanità, perché come abbiamo fatto enormi disastri abbiamo anche creato e scoperto cose
rivoluzionarie per la nostra specie e bisogna pensare che oltre al classico potente che mente a tutti al giorno d’oggi ci sono sempre più persone che si dedicano alla verità, alle scoperte ed alle innovazioni.

Commento de IlSole24ore alla serie TV Chernobyl