Attacco al futuro dell’Afghanistan. C’è poco da dire, poco da denunciare. C’è solo da vergognarsi per chi ha ucciso oltre 50 persone colpendo con esplosivo una scuola femminile nella zona occidentale di Kabul. Perfida persino la dinamica: sono esplose due bombe dopo la prima: le studentesse, impaurite per la improvvisa deflagrazione, sono fuggite dall’edificio in preda al panico rimanendo uccise proprio dalle successive.
A marzo scorso tre giornaliste sono state uccise proprio perché donne: gli estremisti non sopportano l’idea che facciano il mestiere di reporter. 150 scuole furono distrutte dai talebani nei dodici mesi del 2009 in Afghanistan dopo che negli anni precedenti c’era stato un boom di iscrizioni anche di studentesse: dall’1 al 37 per cento delle giovanissime. E’ iniziato il dramma della paura. Peraltro da allora gli episodi di attacchi e distruzioni di istituti scolastici in particolare femminili si sono ripetuti in tutto il Paese. Secondo l’Indice di sviluppo umano, nel 2011 l’Afghanistan era il 15esimo Paese meno sviluppato al mondo. In questi anni l’Afghanistan ha registrato il numero di insegnanti, personale scolastico e studenti morti tra i più alti al mondo