Nei miei post, spesso, capita di trattare argomenti collegati al microbiota. Il motivo è legato al fatto che il “microbiota” è destinato ad occupare una posizione di sempre maggior rilievo nel panorama degli approcci in campo medico. I batteri che colonizzano il nostro tratto gastrointestinale, infatti, creano un rapporto biunivoco con l’organismo stesso, garantendo la sopravvivenza di entrambi. Da questa alleanza il nostro organismo può trarre notevoli benefici tanto che i benefici dell’uso dei probiotici sono trasversali per diversi ambiti medici. A tal proposito la letteratura scientifica sta lanciando diversi studi sul Covid-19. Una recente review italiana conferma l’esistenza di un asse-intestino-polmone, ossia di una sorta di connessione bidirezionale tra i due microbiomi: i batteri nei polmoni e quelli nell’ intestino.
Questi studi sono fondamentali perché stanno evidenziando come il benessere dell’intestino sia importante non solo per quadri minori ma anche per patologie più rilevanti.
Ne consegue che le nostre scelte alimentari giocano un ruolo determinante nel favorire lo sviluppo di batteri “alleati” e, quindi, nel garantire la salute generale dell’organismo.
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