Postiamo volentieri un estratto del discorso del presidente provvisorio del Senato, Liliana Segre, pronunciato stamane nell’Aula di Palazzo Madama in apertura della prima seduta della XIX legislatura. Merita di essere letto e riletto, più volte, oltre che messo in pratica.
“Oggi sono emozionata di fronte al ruolo che in questa giornata la sorte mi riserva. A ottobre ricorre il centenario della marcia su Roma, che dette avvio alla dittatura. Il valore simbolico di questa circostanza si amplifica in me perché ai miei tempi la scuola iniziava in ottobre. Fui costretta dalle leggi razziste a lasciare vuoto il banco della scuola elementare. Oggi per uno strano destino mi trovo sul banco più prestigioso del Senato.
Dare l’esempio non vuol dire fare solo il nostro dovere, servendo le istituzioni e non servirci di esse. Si lasci fuori dall’Aula la politica urlata, interpretando una politica alta e nobile, che dia prova di rispetto degli avversari, con mitezza e gentilezza.
In Italia il nostro popolo deve mostrare il suo ancoraggio alla Costituzione.
La Costituzione non è un pezzo di carta, ma il testamento di migliaia di morti per la libertà, che vede come capofila Matteotti.
Anche la costituzione è perfettibile e può essere emendata. Ma se le energie che vengono spese per cambiare da decenni la costituzione con risultati modesti e peggiorativi, fossero state usate per attuarla, il nostro sarebbe un Paese più giusto e felice.
Le grandi nazioni dimostrano di essere tali riconoscendosi coralmente nelle festività civile, ritrovandosi affratellate nelle ricorrenza scolpite nella storia della patria. Perché per il popolo italiano queste date dovrebbero essere vissute come divisive?
25 aprile, Festa della Liberazione. 1° maggio, Festa del Lavoro. 2 giugno, Festa della Repubblica. Anche su questo tema, della condivisione delle date che scandiscono un patto tra generazioni, grande potrebbe essere il valore dell’esempio.
Altro passaggio è quello della lotta al linguaggio dell’odio, dell’imbarbarimento del dibattito pubblico.
Auspico che tutto il Parlamento, con unità di intenti, sappia mettere in campo un impegno straordinario per rispondere al grido di dolore che giunge da tante famiglie e imprese, che si battono contro l’inflazione e contro i costi dell’energia.
Non c’è un momento da perdere, dalle istruzioni arrivi il segnale che nessuno sarà lasciato solo.
Senatrici, senatori, cari colleghi: buon lavoro.” (Liliana Segre)