Una censura che “non si deve fare” …

“Chi salva una vita, salva un mondo intero.” A una settimana dal giorno della Memoria, ricordiamo uno dei film più intensi che siano mai stati girati sulla Shoah, ovvero Schinder’s List, ispirata alle vicende dell’imprenditore Oscar Schinder.

Per girare il film il regista Steven Spielberg rifiutò di percepire uno stipendio. Questo perché sentiva che se avesse intascato anche un solo dollaro, sarebbero stati “soldi sporchi di sangue“, come da lui dichiarato. Decise quindi di devolvere il proprio compenso alla Shoah Foundation. Tra i fatti che caratterizzarono l’uscita del film, un singolare episodio riguardò la censura che vi si abbatté nel paese asiatico delle Filippine: vennero censurate diverse scene di nudo e violenza. La cosa destò l’ira di Spielberg, che rimarcò come i fatti descritti non fossero frutto della sua immaginazione, ma episodi di soprusi realmente subiti da milioni e milioni di vittime. Vedendo il suo film mutilato e la storia svuotata della sua tragicità, Spielberg decise di non distribuire il film nelle Filippine. Per sbloccare la situazione si rese necessario l’intervento del presidente Fidel Ramos, che impose di rimuovere qualsiasi taglio all’opera del regista. Solo così, finalmente, Schindler’s List vide la luce anche nelle Filippine.