Papa Francesco sta concludendo in queste ore il suo viaggio in Giappone, iniziato con il pellegrinaggio al Memoriale della Pace di Hiroshima e Nagasaki,città simbolo del secondo conflitto mondiale. Il 6 agosto e il 9 agosto 1945, infatti, gli USA sganciarono sopra queste due città giapponesi la prima bomba atomica costruita dall’essere umano, causando rispettivamente 140.000 e 70.000 morti. Da allora il mondo vive con l’incubo del nucleare: cosi ne parla Svetlana Aleksievic, giornalista e scrittrice bielorussa, premio Nobel per la letteratura nel 2015: “Cambiò il mondo. Cambiò il nemico. La morte ebbe facce nuove che non conoscevamo ancora. Non si vedeva, la morte, non si toccava, non aveva odore. Mancavano persino le parole, per raccontare della gente che aveva paura dell’acqua, della terra, dei fiori, degli alberi. Perché niente di simile era mai accaduto, prima. Le cose erano le stesse – i fiori avevano la solita forma, il solito odore – eppure potevano uccidere. Il mondo era il solito e non era più lo stesso.”