Rosa Parks non cede il posto sul bus a un bianco: inizia cosi la protesta contro la segregazione razziale, in America. Siamo a Montgomery, Alabama. E’ il primo dicembre del 1955. Rosa Parks, figlia di James e Leona McCauley e moglie di Raymond Parks, attivo nel movimento dei diritti civili, torna a casa dopo il lavoro. Lavora da sarta in un grande magazzino della sua città. Quel freddo giovedì di dicembre non trova altri posti liberi nella parte riservata ai negri e decide di sedersi al primo posto dietro alla fila riservata i bianchi, nel settore dei posti “comuni”. Subito dopo di lei sale un uomo bianco, che rimane in piedi, essendo terminati i posti a sedere. Dopo poche fermate l’autista chiede a Rosa di alzarsi e lasciare il suo posto all’uomo bianco. La Parks non si scompone e resta al suo posto, rifiutando di alzarsi con dignitosa fermezza. L’autista ferma il mezzo e chiama due poliziotti. Rosa viene arrestata e portata in carcere per condotta impropria e per non aver rispettato il divieto che obbligava i neri a cedere il proprio posto ai bianchi nei settori cosiddetti “comuni” Un atto coraggioso, determinato, possente, in seguito al quale si avvia una protesta che poi diventa storica quanto il gesto di Rosa. Quella stessa notte, Martin Luther King, insieme ad altri leader delle comunità afroamericane, dà vita a una serie di azioni di protesta. Tra queste, il boicottaggio dei mezzi pubblici di Montgomery, affinché fosse cancellata una norma odiosa e discriminatoria che comprometteva persino la possibilità di sedersi, come gli altri, su un autobus. Rosa muore a Detroit lunedì 24 ottobre 2005. Passa alla storia come The Mother of the Civil Rights movement e la Casa Bianca ospita le sue spoglie con tutti gli onori.