Imparare dai propri errori, per cogliere nuove opportunità

C’è una caratteristica che ci contraddistingue da tutti gli altri animali. No, non è l’intelletto fine a se stesso ma piuttosto è la capacità di sbagliare e di imparare dagli errori che facciamo. Gli animali non hanno bisogno di imparare niente di nuovo di quello che già sanno. Il loro istinto gli basta. Un’anatra che migra non sbaglia rotta, una papera non sbaglia a nuotare, una formica non sbaglia nella raccolta del cibo per l’inverno. Quando in natura si presenta un errore, avviene un evoluzione. Questo discorso vale anche per l’essere umano… sempre che sia disposto ad accettare l’errore e a vederne la lezione che ha portato con sé.

– E lo sai perché Dio ha dato all’uomo una vita più lunga di quella degli animali?
– No, non ci ho mai pensato.
– Perché gli animali vivono seguendo il loro istinto e non fanno sbagli.
L’uomo vive seguendo la ragione, quindi ha bisogno di una parte della vita per fare sbagli, un’altra per poterli capire, e una terza per cercare di vivere senza sbagliare.
(Nicolai Lilin, Educazione siberiana)

L’errore è alla base della nostra crescita. Chi non sbaglia non impara. Ed è solo grazie all’errore che abbiamo la possibilità di ripensarci, ricrearci, riscoprirci. Lo sbaglio, il fallimento, l’insuccesso sono momenti di crisi, ma insieme anche opportunità per ripartire. Sempre.

L’errore ci dona semplicemente l’opportunità di iniziare a diventare più intelligenti.
(Henry Ford)

(il testo è una rivisitazione di un post pubblicato su blog.esserefelici.org)