Europa in crisi di solidarietà – cosa sono questi fantomatici “bond”

In questo momento delicato sia dal punto di vista sanitario che economico e sociale, molti si stanno interrogando su chi aiuterà le aziende e le famiglie, sia ora sia quando (si spera presto) arriveremo alla fine dell’emergenza. La risposta di tanti, ovviamente, è che ci penserà lo Stato. Nello stesso tempo però lo Stato deve anche pagare tutte le spese per acquistare i medicinali e gli apparecchi medici che servono per curare chi è stato colpito dal coronavirus e proteggere i medici. E quindi, poiché servono molti soldi, diversi governi degli Stati europei che hanno meno soldi nelle casse pubbliche, in questi giorni stanno chiedendo a quelli più ricchi di raccogliere assieme i soldi necessari a pagare le spese dell’emergenza. Chiedono di fare degli “eurobond” o “coronabond”, cioè chiedere un prestito unico di tutti i Paesi europei con il quale ognuno potrà poi pagare le sue spese. Il vantaggio è che il costo di questo prestito, cioè gli interessi da pagare a chi presta i soldi agli Stati, sarebbe più basso di quello di un prestito chiesto, per esempio, solo dall’Italia. Alcuni dei governi degli Stati più ricchi d’Europa sono contrari a questa soluzione, a partire dall’Olanda e dalla Germania, perché possono già chiedere soldi in prestito a prezzi molto bassi e non vogliono rischiare di dovere pagare per gli altri. La discussione su questi prestiti sta facendo vedere come tra i Paesi europei ci sia ancora poca solidarietà, cioè poca voglia di aiutarsi gli uni con gli altri. Se gli Stati non si aiutano nemmeno davanti al disastro del Covid-19, per l’Europa davvero rischia di non esserci futuro.

Ma cosa sono i “bond”?

Il “bond” (“obbligazione”, in italiano) è un documento che attesta che qualcuno ha prestato dei soldi a qualcun altro e che glieli restituirà dopo un certo tempo. Chi emette il bond (uno Stato, un’azienda o un altro tipo di organizzazione) è un debitore, chi lo compra è un creditore. Il creditore ha diritto di incassare gli interessi, cioè una percentuale dei soldi che ha prestato, e poi riavere indietro tutta la somma quando il bond scade. In qualsiasi momento può anche vendere il bond a qualcun altro, che diventa il nuovo creditore. Se un bond non viene pagato si dice che il debitore ha fatto “default. (Fonte: Popotus 02.04.2020)

Articolo di Vanity Fair che spiega cosa sono gli eurobond con un esempio